I resti di Shiri Bibas sarebbero stati “mescolati con altri resti umani rivenuti tra le macerie dopo che un attacco aereo israeliano ha colpito il luogo dove era tenuta in ostaggio” la donna israeliana rapita insieme ai figli Kfir e Ariel il 7 ottobre del 2023 dal kibbutz Nir Oz. Lo afferma Hamas in una nota ribandendo la tesi secondo cui Shiri Bibas e i suoi due figli sono morti in un attacco aereo israeliano circa un mese dopo il rapimento, nel novembre del 2023. L’Istituto forense israeliano ha riferito nelle scorse ore che dall’esame del Dna è emerso che i resti nella bara consegnata da Hamas alle autorità israeliane non erano quelli di Shiri Bibas.
Israele nega che le “case mobili” siano entrate a Gaza
“I filmati pubblicati dai media palestinesi pretendono di mostrare cinque camion che trasportano attrezzature per case mobili dopo essere entrati nella Striscia di Gaza attraverso il valico di Kerem Shalom”. Ma nonostante i video, un portavoce del Coordinatore per le attività governative nei territori del Ministero della Difesa (COGAT) sottolinea che il valico non è aperto e il video potrebbe non essere di oggi. Secondo Omer Dostri, portavoce dell’ufficio del Primo Ministro israeliano, l’attrezzatura vista nel filmato “è entrata a Gaza negli ultimi giorni e non oggi”. 
L’ingresso di case mobili e attrezzature edili a Gaza è stato un punto dolente, con Hamas che la scorsa settimana ha minacciato di fermare il rilascio degli ostaggi ai sensi dell’accordo di cessate il fuoco a meno che gli articoli non fossero stati autorizzati a entrare. Martedì, un alto funzionario israeliano ha affermato che Israele avrebbe iniziato a consentire l’ingresso di case mobili e attrezzature edili pesanti a Gaza in modo controllato. Sono “giorni molto difficili” quelli descritti dal presidente israeliano Isaac Herzog che parla di “lutto nazionale” dopo che “i corpi dei puri e innocenti Ariel e Kfir sono stati identificati e i resti della loro amata madre non sono stati restituiti”. Si tratta, ha scritto Herzog, di “una violazione scioccante e orribile dell’accordo”. Porgendo “le mie più sentite condoglianze” in “questo momento terribile e doloroso”, il presidente israeliano ha parlato del “lutto nazionale che ci colpisce accanto all’ansia e all’attesa per la liberazione di sei dei nostri fratelli che sono stati rapiti durante lo Shabbat”.
Herzog ha quindi parlato di un “dovere supremo: fare ogni passo e agire in ogni modo e con tutte le nostre forze per riportare tutti i nostri fratelli rapiti. Tutti. Fino all’ultimo. Alcuni alla loro case e alcuni alla tomba di Israele”.
Il governo argentino ha annunciato due giorni di lutto nazionale in onore di Ariel e Kfir Bibas, entrambi di cittadinanza argentina, dopo che l’esercito israeliano ha confermato la loro identità tra le salme degli ostaggi restituiti ieri da Hamas. La dichiarazione dell’ufficio del Presidente argentino Javier Milei ha anche espresso preoccupazione per il fatto che Hamas non abbia restituito il corpo della madre, Shiri Bibas, e ha chiesto il “rilascio immediato” di tutti gli ostaggi israeliani rimasti prigionieri nella Striscia di Gaza. L’Argentina, ha aggiunto, “è fiduciosa che Hamas sarà ridotto in cenere e non diventerà altro che un orribile ricordo nella storia del mondo”.
Inviato Usa, mancata restituzione del corpo di Shiri Bibas: “Una chiara violazione dell’accordo di cessate il fuoco”
Rappresenta “una chiara violazione dell’accordo di cessate il fuoco” tra Israele e Hamas la mancata restituzione del corpo di Shiri Bibas, rapita il 7 ottobre del 2023 insieme ai figli Ariel e Kfir i cui cadaveri cadaveri sono stati consegnati alle autorità israeliane. Lo ha dichiarato alla Cnn Adam Boehler, inviato speciale del presidente americano Donald Trump per la gestione degli ostaggi. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha denunciato l’indicibile cinismo di Hamas dopo che le autorità forensi israeliane hanno stabilito che il corpo consegnato ieri, che secondo il movimento integralista islamico palestinese apparteneva a Shiri Bibas, non è il suo. “La crudeltà dei mostri di Hamas non conosce limiti”, ha dichiarato Netanyahu in una dichiarazione video. “Non solo hanno rapito il padre, Yarden Bibas, la giovane madre, Shiri, e i loro due piccoli bambini. Ma in modo indicibilmente cinico, non hanno restituito Shiri insieme ai suoi figli piccoli, gli angioletti, e hanno messo il corpo di una donna di Gaza nella bara”. Yarden Bibas è stato liberato all’inizio del mese.
Netanyahu ha giurato che Israele “agirà con determinazione per riportare Shiri a casa insieme a tutti i nostri ostaggi – sia vivi sia morti – e assicurarsi che Hamas paghi il prezzo pieno per questa crudele e malvagia violazione dell’accordo”. Il primo ministro ha espresso inoltre tristezza per la conferma che gli altri tre corpi restituiti siano quelli di Oded Lifshitz, 83 anni, Ariel Bibas, 4 anni, e Kfir, circa 10 mesi, affermando che “i tre sono stati brutalmente assassinati nella prigionia di Hamas nelle prime settimane di guerra”. E ha aggiunto: “Che Dio vendichi il loro sangue: anche noi lo vendicheremo”.
