370 miliardari e milionari provenienti da 22 Paesi hanno sottoscritto un appello secondo il quale sarebbero disposti a pagare più tasse. Rispondendo a un sondaggio di Survation per conto di Patriotic Millionaires International, il 63% dei milionari dei Paesi del G20, è possibile la linea “We mush draw the line”. Con tale lettera chiedono ai leader presenti a Davos di porre un freno all’enorme concentrazione di ricchezza. Il 70% degli intervistati è favorevole all’aumento delle tasse sui super ricchi
Dal sondaggio, che ha interpellato 2.902 milionari dei Paesi del G20, emerge che due terzi degli intervistati ritengono che i super-ricchi abbiano interferito in modo improprio nelle elezioni Usa. Oltre il 70% dei partecipanti concorda sul fatto che i super ricchi influenzino in modo sproporzionato l’opinione pubblica. Sette su 10 sostengono che il potere di influenza dei super-ricchi stia portando ad un calo di fiducia dei cittadini verso la democrazia e le istituzioni. E inoltre, il 70% degli intervistati è favorevole ad un aumento delle tasse sui super-ricchi, per ridurre le disuguaglianze e aumentare gli investimenti nei servizi pubblici.
All’interno della lettera, i firmatari – rivolgendosi ai leader mondiali – affermano che “la ricchezza non è più semplicemente una questione di valore. È una questione di controllo. Se voi, leader politici, continuerete a trascurare la crisi derivante da questa vertiginosa concentrazione di ricchezza, le già vacillanti fondamenta delle nostre sudate democrazie subiranno ulteriori danni”.
