Prove di disgelo tra Stati Uniti e Russia. I rappresentanti istituzionali, riuniti attorno al tavolo a si siedono al tavolo a Riad, in Arabia Saudita, hanno aperto il dialogo sulla guerra in Ucraina e porre le basi per l’incontro tra Donald Trump e Vladimir Putin, in cui si dovrebbe definire una trattativa di pace. Il tutto all’ombra dell’Ucraina il cui presidente ucraino Volodymyr Zelensky che si sente messo min un angolo come l’Unione europea che cerca un posto a tavola e una strategia comune con il secondo summit convocato a Parigi dal presidente francese Emmanuel Macron.
Quest’ultimo sostiene che ”Trump può riavviare un dialogo utile con Putin”, e poi si dice pronto a dare il proprio contributo per la pace in Ucraina: “Se il presidente Putin mi chiama, ovviamente risponderò. Quando sarà opportuno nel ciclo dei prossimi negoziati, ovviamente gli parlerò di nuovo, se sarà utile alla situazione”. Dopo il vertice di lunedì, a cui ha preso parte anche il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, oggi a Parigi va in scena il bis: un’altra riunione sull’Ucraina e sulla sicurezza con la partecipazione di altri leader europei e non. L’approccio comune è indispensabile perché la Russia rappresenta ”una minaccia esistenziale per l’Europa”.
Come esempi della minaccia russa, il presidente francese cita “attacchi informatici, tentativi di manipolazione elettorale, gravissimi atti antisemiti nel nostro Paese organizzati dai russi e le pressioni migratorie in Polonia. Non pensate che l’impensabile non possa accadere, compreso il peggio”, afferma.
Intanto, il presidente ucraino dkisapprova il meeting di Riad e rinvia la visita in Arabia: ci andrà a marzo. Intanto, parla di “colloqui tra rappresentanti della Russia e rappresentanti degli Stati Uniti d’America. Sull’Ucraina, ancora sull’Ucraina e senza l’Ucraina”, dice dalla Turchia, invocando colloqui “equi” con la partecipazione di Ue, Gran Bretagna e Turchia.
