Il caso Almasri è tornato a fare capolino alla Camera dei deputati per la discussione sulla mozione di sfiducia nei confronti del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, proposta da un lungo elenco di parlamentari dell’opposizione. A spiegare i motivi della sfiducia, la deputata del partito democratico, Chiara Braga: “Nell’informativa resa il Ministro della giustizia ha dunque abbandonato la strada fino ad allora seguita del «cavillo giuridico» per spiegare la scarcerazione del torturatore libico Osama Njeem Almasri, strada peraltro seguita anche dalla Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, che, come noto, anziché presentarsi alle Camere ha preferito diffondere un video d’accusa al procuratore di Roma, Francesco Lo Voi, umiliando ancora una volta la dignità del Parlamento”.
Ed ancora, “Il Ministro Nordio, ad avviso dei firmatari del presente atto, si è scagliato in maniera scomposta contro la Corte penale internazionale assegnandosi tra l’altro un ruolo che non gli spetta: quello di valutare la legittimità del mandato di cattura; l’articolo 4, comma 1, della legge 20 dicembre 2012, n. 237, recante «Norme per l’adeguamento alle disposizioni dello statuto istitutivo della Corte penale internazionale» stabilisce che «Il Ministro della giustizia dà corso alle richieste formulate dalla Corte penale internazionale, trasmettendole al procuratore generale presso la Corte d’appello di Roma perché vi dia esecuzione», senza che sia prevista da parte del Ministro alcuna valutazione discrezionale”.
La discussione si è protratta per oltre un’ora e il ministro Nordio si è riservato di replicare ma in altra seduta della Camera.