Papa Francesco ospite, per la seconda volta a distanza di un anno, della trasmissione televisiva “Che tempo che fa” ha risposto alle domande del conduttore Fabio Fazio. A cominciare sulla tregua in Medio Oriente: “Sulla tregua – ha detto il Pontefice – io vorrei ringraziare, ringraziare tanto, i mediatori: quelle persone che sono capaci di mediare perché si risolvano le situazioni. I mediatori sono bravi. Ringrazio tanto per quello che hanno fatto. Grazie!”.
Sull’apertura della porta santa al carcere di Rebibbia, Papa Francesco ha risposto: “Io ho voluto fare quello perché porto sempre nel cuore i carcerati. Quando ero nell’altra diocesi ogni Giovedì Santo andavo a lavare i piedi in un carcere; lo faccio anche qui… Il primo anno come Papa, sono andato a Rebibbia a lavare i piedi, perché mi fanno tenerezza. Tutti noi abbiamo nella vita delle cadute e una caduta ti porta all’altra e poi ti può portare al delitto, a fare una cosa brutta. E se noi siamo stati salvati dobbiamo ringraziare e andare da loro, a dare conforto, ad accompagnarli nelle loro prove. I carcerati…È una delle cose che Gesù dice per entrare in Cielo: “Sono stato in carcere e mi avete visitato”. Non dimenticatevi dei carcerati. Tanti che sono fuori sono più colpevoli di loro. Non dimenticare”.
Sul Giubileo: “Se tu vieni a Roma e vai alla Porta Santa come un turista, senza un senso religioso, non serve a nulla. Ma se tu vai con questa Porta Santa che hai dentro di te e che tu devi passare, tu devi convertirti. La parola è “convertirsi”, cambiare stile di vita, almeno pentirsi”.
Un accenno all’autobiografia pubblicata in questi giorni: “Negli ultimi tempi, nell’ultimo anno, sono uscite due autobiografie: una fatta da Carlo Musso, questa; e l’altra fatta da Fabio Marchese Ragona. L’altra prende alcuni momenti della mia vita: la persecuzione agli ebrei, le Torri gemelle, l’andare sulla luna… Ecco, come io ho vissuto queste cose. È autobiografica. Quella di Carlo Musso è classica, nel senso che prende dall’inizio alla fine i racconti della vita, anche alcuni più piccoli, ma che danno il senso di come sono io. Il lavoro di Carlo Musso è stato molto, molto delicato… E poi dovevano farla postuma… Non so, hanno pensato che era meglio farla cosi e io li lascio fare… Ma ambedue sono importanti!”.
Il Papa ha affrontato anche il tema dei migranti: “Ci sono per esempio alcuni problemi. L’Italia in questo momento ha un’età media di 46 anni. Pensa! 46. Non fa figli. Faccia entrare i migranti! Invece, per esempio, in Albania, credo l’età media sia 23. 46 l’Italia. La Spagna di più. Deve risolvere questo problema. Se non fa i figli, fa entrare i migranti. Questa è una cosa che va risolta. Va risolta soprattutto al Sud”.
La nomina di suor Brambilla: “Il lavoro delle donne nelle curie è una cosa che è andata lentamente e si è compresa bene. Adesso ne abbiamo tante. Per esempio, per scegliere i vescovi: nella Commissione ci sono tre donne che scelgono i nuovi vescovi. Nel Governatorato, la vice-governatrice, che diventerà governatrice a marzo, è una suora. Nel Dicastero per l’Economia una vice è una suora che ha due lauree. Le donne sanno fare meglio di noi. Una volta ho avuto davanti a me la Presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, mamma di sette figli. E io le ho detto: “Ma signora, come fatto a risolvere questo problema, il problema del tempo?”. E lei: “Come fanno le mamme”. Le donne sono gestire meglio di noi. E come diceva quel cinico, era un’altra realtà, dal giorno del Paradiso terrestre comandano loro.
