Il conclave che porterà al successore di Papa Francesco inizierà il 7 maggio. Tutto è pronto, quindi, per accogliere nella cappella Sistina i 135 cardinali che eleggeranno il 267° successore al soglio di Pietro.
Quello che si sta per aprire è il settantaseiesimo Conclave strutturato nella forma che conosciamo oggi, a partire da quanto stabilito da Gregorio X nel 1274. Il termine Conclave, che deriva dal latino “cum-clave“, si riferiva ad uno spazio riservato della casa, appunto “chiuso a chiave”. Nel linguaggio della Chiesa viene usato per indicare sia il luogo chiuso dove avviene l’elezione dei Pontefice sia l’insieme del Collegio dei cardinali chiamati ad eleggere il nuovo Papa. Il primo Conclave della storia, successivo alla promulgazione della costituzione Ubi periculum, è quello di Arezzo nel 1276 con l’elezione di Innocenzo V. Nel 1621 Gregorio XV introduce l’obbligo del voto segreto e scritto.
In attesa del nuovo vescovo di Roma, il Camerlengo di Santa Romana Chiesa sta svolgendo un ruolo chiave nel periodo di Sede Vacante, ovvero nel tempo che intercorre tra la morte (o la rinuncia) di un Papa e l’elezione del suo successore. Il termine “camerlengo” deriva dal latino camerarius, ovvero “custode della camera”.
Il suo compito principale è gestire gli affari temporali della Santa Sede fino all’elezione del nuovo pontefice. In pratica, il Camerlengo diventa il responsabile dell’amministrazione vaticana, ma non ha potere spirituale o decisionale sulla guida della Chiesa